All’Alba del 1826° giorno.

Come tutti gli anni, anche l’altro ieri il signor Claudio Di Felice si è alzato nel cuore della notte per scrivere una lunga lettera d’amore alla sua Cristina. L’ha finita alle prime luci del mattino con la formula tradizionale: “All’alba del 1826° giorno”, tanti ne sono passati da quando lui e la moglie non stanno più insieme. 

Poi è andato al giornale a dettare la lettera per la pagina dei necrologi. Claudio scrive a Cristina ad ogni anniversario ed anche a Natale, per farle gli auguri. Deve far sapere a tutti quanto meravigliosa fosse la sua donna.

Quando lei se ne andò, al termine di una malattia, lui era uscito a fare la spesa e non riesce a perdonarsi quall’unico appuntamento mancato. Le parole che non le disse allora, gliele ripete adesso:

“Amore mio, potrò io donarti gli ultimi miei respiri per farti respirare anche per un istante aria e sorsi della nostra vita trascorsa?”

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