La convivenza europea con la “regola” del 3%.

Se una delle aziende di una cooperativa dovesse chiedere un prestito alle consociate, queste ultime naturalmente cercherebbero di capire quanto è indebitata e che possibilità abbia di una crescita economica, calcolerebbero il rischio di essere danneggiate e deciderebbero se erogarlo o meno. Come regola generale potrebbero fissare una soglia del rischio indicativa da non superare del 3% del rapporto deficit/bilancio, limite che può essere aumentato o diminuito in funzione della situazione del settore economico specifico.

E’ lo stesso che accade in Europa, dove essendoci la moneta unica tutti i Paesi devono “comportarsi bene” per non danneggiare gli altri e dove la soglia del 3% non è fissa ma può/deve essere discussa da ogni Paese Membro con la Commissione Europea considerando la particolare situazione economica del singolo.

E’ un buon sistema per non far saltare il banco, per non distruggere l’economia globale europea, 

Alla fine, purtroppo, invece della ricerca del virtuosismo per non danneggiare gli altri, ci si comporta egoisticamente ma con l’aggravante di avere il terzo debito pubblico più alto del mondo e di scaricarne le colpe sull’Europa, la nostra casa.

www.ilpost.it  La “regola del 3 per cento”, spiegata bene

www.fmi.org General government gross debt Percent of GDP 

it.actualitix.com/paese/wld/debito-pubblico-per-paeses.php